lunedì 7 giugno 2010

"La Notte del Passatore", Capitolo III

Finita la discesa. La strada adesso spiana, siamo al 25°km. Passiamo Polcanto, più avanti c’è Faltona, ci avviciniamo a Borgo San Lorenzo; in pianura continuo a correre senza spinta, ma procedo, ormai siamo a tre ore di gara.


Con Fausto parliamo di quel gruppetto di Seregno: c’era anche una ragazza bionda, anche lei non era male, aveva della grinta, era intenzionata a fare una bella corsa ed arrivare tra le prime: stava bene, ma dal 55°km in poi aveva iniziato a far fatica, ce lo ricordiamo tutti e due. Al 70°km correva ancora, ma aveva una faccia da funerale… Si era fermata al 75°km, prima dell’ingresso nel Parco di Monza, dove c'era l'Autodromo. Un peccato, ma lei era andata oltre, e aveva pagato.


Poi in quel gruppetto c’era un tizio col pizzetto, sui 40 anni, simpatico, che ci provava con la biondina… Si era fermato anche lui, forse all’80°km, bloccato con le gambe. Fausto si ricorda benissimo di come io feci 10 minuti di sosta, a metà gara, a Seregno, per cambiarmi e rinfrescarmi, mentre loro avevano continuato senza sostare. Dalla macchina gli avevo gridato: "tanto poi vi riprendo!"… Poi li avrei davvero ripresi tutti, anche lui, che verso il 65°km già cercava salame e mortadella ai ristori (brutto segno…), ma poi alla fine non era andato male, anzi.

Di quel gruppetto eravamo arrivati solo noi due, ed ora eravamo lì, io e lui: gli dico che oggi sarà dura farla in meno di 12 ore, mi dice che rispetto all’anno prima lui sta andando molto meglio; nel 2009 aveva finito addirittura in 15h34’, ma era andato in crisi ed era voluto arrivare. Ma quest’anno non succederà più, mi dice. Lo saluto, adesso vado, lui va pianino, e non mi sembra che sia in gran condizione. In bocca al lupo.


In questo tratto in pianura non vado male, non mi sono piantato dopo la discesa, perché sono venuto giù piano e leggero; ci sono dei dossi, tratti di 100-200metri con salitelle, vedo che tanti le camminano… In un paio rallento anch’io e vado di passo per un attimo, rifiatare non mi fa male, anzi. Ma fa caldo.


Ecco il ristoro del 30°km… ed ecco le prime scene di sbraco totale tra i concorrenti, che si rovesciano mastelle di acqua addosso. Anch’io raccolgo per strada mezze bottiglie d’acqua e borracce altrui per bagnarmi, devo tenere la temperatura del corpo sotto controllo, il caldo non mi deve succhiare le energie. Arrivo ad una fontana, vedo un tizio con la canotta della Lupatotina di Verona, fermo e attaccato al rubinetto… Ma sì, è Andrea Salà!


E' un buon ragazzo, Andrea: lo chiamo da lontano, mi saluta, quasi mi abbraccia: ci siamo conosciuti alla Maratona di Russi, l'abbiamo fatta insieme per metà, poi lui è arrivato 2 minuti prima di me; poi ci siamo visti alla 50km di Romagna, dove quasi mi prendeva, è arrivato 1 minuto dopo di me. Ma oggi gli darò almeno un’ora, in una 100km lo massacro, lui non ne ha mai corso una; mi ricordo a Russi quando mi raccontava che quest’anno ci avrebbe provato per la prima volta col Passatore, il suo sogno.


Gli dico: “ma cosa ci fai qui ? dovevi partire più piano!”. Lui si mette a ridere, mi dice: “Lo so, hai ragione, ma mi sono lasciato prendere e adesso sono un po’ stanco…”. Che matto... Lo saluto, vado, ma per lui la vedo un po’ male. Mangio un'altra banana al ristoro, poi la sputo, preferisco 2-3 confezioni di marmellata, tè.


Ancora 2km, ecco, finalmente arriviamo a Borgo San Lorenzo, 32°km; è un paesone, in paese c'è parecchia gente, passiamo in centro nel borghetto… La strada sale un attimo e molti già camminano, è il 1° traguardo intermedio, c’è il tappeto per il Chip. Passo, il cronometro dice 3h26’42”, sono 441°, uno schifo.


Caldo boia, sono stanco. Vedo alcuni che si fermano. Non ripartiranno più. Io proseguo.


E’ la notte del Passatore, lunga, infinita, una notte che sembra non avere limiti di spazio e di tempo…

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