di Andrea Boni Sforza
Nello scorso week-end si è svolto a Perugia il 2° POPOF-DAY (and Night!!!), con inizio alle h.12 di sabato e conclusione alle h.12 di domenica 7 agosto, presso il “Percorso Verde” di Pian di Massiano. La manifestazione NON era competitiva, si trattava di un allenamento collettivo, a partecipazione libera, al quale hanno partecipato gli amici dell'Avis Perugia e – in momenti diversi – tanti appassionati di sport.Approfittando dell’evento e soprattutto dell’ospitalità dell’amico Filippo Poponesi, ho affrontato la manifestazione come una prova di approccio alla “24 ore”, distanza “culto” di molti appassionati di ultramaratona, che vedrà lo svolgimento dei Campionati Italiani di specialità in quel di Fano, nel weekend del 8-9 ottobre.
L’esito è stato più che interessante: superati i 50km in 6h05’ ed i 100km dopo 13h18’, ho ceduto il passo solo dopo le 15 ore di gara, proseguendo comunque sino alle prime luci dell’alba, al raggiungimento di una distanza finale di 130,560km dopo 18h28’ di gara, pari a 32 giri del circuito, misurato in 4.080mt. Era la prima volta che superavo quota 100km, non ho ritenuto di andare oltre per rispettare una gradualità nella preparazione e “salvare” il prosieguo del mese di Agosto.
A dire il vero, le condizioni ambientali erano proibitive: 34°C alla partenza, umidità pazzesca che si è protratta per lunghe ore anche nella notte, ed un percorso per metà asfaltato e per metà ghiaiato che non era dei più semplici. Lo stesso “Popof”, dopo una lunga crisi notturna, ha chiuso la prova – accompagnato dagli amici dell’Avis Perugia – con un totale di 46 giri,vale a dire km.187,680, a fronte di un obiettivo personale che era di 200km.
La 24ore è una gara molto diversa dalle “normali” ultramaratone e dalle corse di 100km: si tratta di una prova di resistenza fisica, uno “sport estremo” a detta di molti, in cui intervengono fattori come la gestione energetica, l’alimentazione continua, i cambi e le soste fisiologiche, le crisi di sonno, altre problematiche muscolari, fisiche e strutturali che non hanno nulla a che vedere con il normale running di medio fondo.
Si tratta di una disciplina che avvicina il runner alle gare su strada di 200-250km, come Nove Colli Running, Spartathlon, Badwater. Per dare comunque un’idea di eccellenza nel settore, la MPI (Miglior Prestazione Italiana) è di Ivan Cudin, assoluto specialista di questa distanza a livello mondiale, che nel maggio 2010 a Brive (F) ha percorso km.263,840.