di Andrea Boni Sforza
Mancano poco più di 24 ore, queste che scrivo sono le ultime righe prima di mettermi le scarpe per correre la 100km del Passatore.
Domani sarò a Firenze, dove alle 15 in punto è prevista la partenza, in Piazza del Duomo.
E’ l’epilogo più bello di una grande avventura, di un’incredibile sfida personale, verso un obiettivo che un anno fa sembrava inaccessibile, ma poi è diventato man mano visibile in lontananza, ed ora è finalmente lì, a portata di... gamba.
Arrivare fin qui è stata una lunga e bellissima esperienza, piena di fatiche e momenti difficili, ma anche di gioie, sensazioni fantastiche e persone che mi hanno aiutato: ora, il solo fatto di prendere parte a questo evento così affascinante è già una soddisfazione grandiosa.
È l’atto finale, spero di farcela.
Inutile fare previsioni, con un percorso così duro ed gara così unica per condizioni logistiche, climatiche e altimetriche: basti pensare che, dopo aver corso sotto il sole per 48km, sul Passo della Colla calerà il tramonto, e ci si cambiarà per affrontare altri 52km al buio e al freddo della notte… una vita, prima di intravedere le luci dell’arrivo di Faenza.
E’ la notte del Passatore, lunga, infinita, una notte che sembra non avere limiti di spazio e di tempo…
C’è la paura di non farcela, l’incubo di doversi fermare e rinunciare…
Ma c’è anche il sogno più grande, che è quello di arrivare in fondo. Di corsa. A braccia alzate.
Grazie a tutti!!
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