Anno nuovo vita nuova nel mio caso gruppo nuovo obiettivi diversi
Alla metà del 2010 per vari motivi ho iniziato a guardare con occhio diverso le ultramaratone nel senso che prima la pensavo come la maggior parte dei podisti chiedendomi che senso avesse correre o camminare per 100km, 12h, 24h e oltre. Poi seguendo alcuni allenamenti di un’Amica ultra, ascoltando e vedendo le sue emozioni durante le gare, la descrizione di persone che compongono quel mondo di ‘’marziani’’ ho iniziato a interessarmi.
Nel frattempo sto preparando la maratona di Atene ma sento che c’è qualcosa di diverso, mi manca lo stimolo e mi annoiano gli allenamenti (cosa fino ad allora mai successa). Importante e interessante è stata la mia partecipazione (invitato dalla stessa Amica ultra) ad una cena tra professionisti delle lunghe distanze dove ho conosciuto atleti e staff di fama internazionale.
Da quel momento è cambiato totalmente il mio modo di vedere e di pensare verso la corsa ultra. Mi si presenta l’occasione di iscrivermi col gruppo dei Runners Bergamo dove gli ultra maratoneti sono tanti dai nazionali ai tapascioni e visti i miei nuovi obiettivi non potevo far altro che accettare. Inutile parlare dell’ottima accoglienza riservatami dai Runners già alla prima riunione a Bergamo.
Premetto che nel 2003 ho partecipato al Passatore affrontando la gara da incosciente e senza preparazione con partenza a veloce, inevitabilmente scoppiato, camminato, strisciato in pratica una bella sofferenza ma ne conservo un ricordo in positivo.
Fissato con il coach l’obiettivo a Seregno 2011 per la 100km, a dicembre inizio la preparazione. Tra i vari allenamenti con ritmi decisamente più tranquilli ma intensi, vengono decise alcune gare dove partecipare, la prima una mezza che inserisco all’interno della maratona del Brembo dove corro dal 5°km al 27°km, il resto della gara la faccio assieme a Sara, Amica RB, compagna di alcune corse e tanti allenamenti . La seconda che dovevo fare a ritmo sostenuto (adeguato alle mie possibilità) è Bagnacavallo di 48km.
La mia prima ultra ufficiale, gara comunque da affrontare con mentalità completamente diversa da come fatto finora: accalcati il più vicino possibile al nastro di partenza, pollice e indice in posizione per non perdere i centesimi dallo sparo, partenza con spintoni dati e ricevuti per non essere travolti , controllare il passo dell’avversario di turno e così via.
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