Tre mesi fa, era il 4 dicembre, tornavo da San Benedetto del Tronto dopo aver percorso 171,8km in 24ore, una cosa pazzesca, un punto d’arrivo, un obiettivo raggiunto.
Dopo quel giorno, il delirio di onnipotenza, l’illusione di essere invincibile e di poter correre ovunque qualsiasi distanza… Invece no, è seguita una realtà di problemi muscolari, tendinei, posturali, acciacchi in ogni dove, il corpo si è ripreso indietro un recupero che non gli ho concesso.
Un inverno freddo, interminabile, passato tra palestra e piscina, lontano dall’amata strada.
Siamo al 4 marzo, torno da Piacenza, una “semplice” maratona… dopo tanto tempo ho rimesso un pettorale ed ho portato a casa una medaglia, 42km corsi umilmente in mezzo al gruppo, in 3h38’.
Finalmente la gioia di un arrivo, che è un vero punto di partenza.
Se posso correre per più di 40km, posso farlo anche per 50km, anche per 60km... posso ricominciare a pensare alle ULTRA.
Finalmente si ricomincia, con la fatica e col sorriso sul volto.
Nessun commento:
Posta un commento