domenica 23 gennaio 2011

Anno nuovo vita nuova


di Corrado Pasotto - dal website http://www.runnersbg.eu/

Anno nuovo vita nuova nel mio caso gruppo nuovo obiettivi diversi

Alla metà del 2010 per vari motivi ho iniziato a guardare con occhio diverso le ultramaratone nel senso che prima la pensavo come la maggior parte dei podisti chiedendomi che senso avesse correre o camminare per 100km, 12h, 24h e oltre. Poi seguendo alcuni allenamenti di un’Amica ultra, ascoltando e vedendo le sue emozioni durante le gare, la descrizione di persone che compongono quel mondo di ‘’marziani’’ ho iniziato a interessarmi.

Nel frattempo sto preparando la maratona di Atene ma sento che c’è qualcosa di diverso, mi manca lo stimolo e mi annoiano gli allenamenti (cosa fino ad allora mai successa). Importante e interessante è stata la mia partecipazione (invitato dalla stessa Amica ultra) ad una cena tra professionisti delle lunghe distanze dove ho conosciuto atleti e staff di fama internazionale.

Da quel momento è cambiato totalmente il mio modo di vedere e di pensare verso la corsa ultra. Mi si presenta l’occasione di iscrivermi col gruppo dei Runners Bergamo dove gli ultra maratoneti sono tanti dai nazionali ai tapascioni e visti i miei nuovi obiettivi non potevo far altro che accettare. Inutile parlare dell’ottima accoglienza riservatami dai Runners già alla prima riunione a Bergamo.

Premetto che nel 2003 ho partecipato al Passatore affrontando la gara da incosciente e senza preparazione con partenza a veloce, inevitabilmente scoppiato, camminato, strisciato in pratica una bella sofferenza ma ne conservo un ricordo in positivo.

Fissato con il coach l’obiettivo a Seregno 2011 per la 100km, a dicembre inizio la preparazione. Tra i vari allenamenti con ritmi decisamente più tranquilli ma intensi, vengono decise alcune gare dove partecipare, la prima una mezza che inserisco all’interno della maratona del Brembo dove corro dal 5°km al 27°km, il resto della gara la faccio assieme a Sara, Amica RB, compagna di alcune corse e tanti allenamenti . La seconda che dovevo fare a ritmo sostenuto (adeguato alle mie possibilità) è Bagnacavallo di 48km.

La mia prima ultra ufficiale, gara comunque da affrontare con mentalità completamente diversa da come fatto finora: accalcati il più vicino possibile al nastro di partenza, pollice e indice in posizione per non perdere i centesimi dallo sparo, partenza con spintoni dati e ricevuti per non essere travolti , controllare il passo dell’avversario di turno e così via.

Bagnacavallo comincia bene dal sabato sera dove al nostro arrivo Enrico Vedilei ci viene incontro e ci accompagna all’ostello, aspettiamo, perchè come ha fatto con noi va a prendere altri amici, lo fa con tutti e quando il gruppo è al completo tutti assieme al ristorante. Qui rivedo Personaggi conosciuti a Reggio Emilia e conosciuto altri che in due tavolate credo ci siano state alcune migliaia di km. Dopo la cena a dormire all’ostello che con grandi camere e letti a castello sembrava di essere tornati in colonia come ha detto l’amico Popof.
Domenica mattina durante il ritiro pettorali non mi era mai capitato di vedere (alle 40 maratone a cui ho partecipato) concorrenti che si scambiano saluti amichevoli, abbracci in tutta calma nonostante mancassero 40’ alla partenza. Alla notizia che si tratta della mia prima ultra ho avuto il battesimo ufficiale da un certo Antonio Tallarita (siparietto con tanto di riverenza) e moltissimi in bocca al lupo da parte di tanta gente.
Mancano 2’ alla partenza annunciano col megafono ma in pochissimi si preoccupano di avvicinarsi al via e senza frenesia, lo sparo…ci si guarda in faccia e partenza. Da subito mi accodo al grande (ma non di statura) Ciro dove già in qualche corsa ho visto correre sui miei ritmi (quando va piano), percorso non semplice anzi a mio dire impegnativo per il fondo ben battuto ma irregolare.
La gara procede bene, Ciro si ferma un paio di volte ma io proseguo (so che Lui finisce in progressione) continuando allo stesso ritmo anzi qualche km lo faccio più veloce ma ripenso che devo superare i 42km con testa e gambe e ritorno al ritmo precedente. Si avvicina il 42° il fisico tiene ma la testa? Ne ho fatti 60 in allenamento ma a ritmo decisamente più lento 42°, 43°, 44° il 45° calo improvviso e lo corro a 6’ mi sto quasi fermando ma mi raggiunge Ciro (come previsto) che quasi mi carica sulle spalle tanti sono gli incitamenti che urlando mi rivolge mi carica e gli ultimi 2km li corro a 4’35’’.
All’arrivo che dire … soddisfatto per la tenuta e contento per i complimenti ricevuti da tutti, graditissimi quelli di Enrico, Andrea e Ivan, particolari quelli fatti da tutti i nuovi compagni di squadra un grazie di cuore a tutti e tutte i RB ma un ringraziamento speciale a TE chi mi hai illuminato verso questo meraviglioso mondo ultra.

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